martedì 20 marzo 2018

"EST MODUS IN REBUS"

La vita è fatta a scale. Ognuno può scegliere che tromba preferisce, ce ne sono molteplici: lo sport è una di queste, l'alimentazione è il corrimano comune a tutte. A poco serve l'orgoglio, nessuno può riuscire nell'impresa senza far affidamento sul cursore. Continuando la metafora, tutti noi siamo individui portati naturalmente all'ascesa; molti spinti dall'indolenza, altri dall'interesse, qualcuno dai sogni. Tra i sognatori, vanno annoverati tutti gli sportivi. Questi, per poter raggiungere i propri obiettivi, devono fare sicuramente più fatica di tutti gli altri, perchè puntano a mete qualitativamente migliori. Nonostante debbano fare sforzi maggiori, nei periodi lontani dalle competizioni, possono permettersi il lusso di diminuire la lunghezza del passo, allineandosi a tutti gli altri, quantomeno per quanto ne concerne l'alimentazione.
In questi periodi di tregua, un atleta può tenere un regime alimentare normale, non troppo diverso da quello di un sedentario, facendo tuttavia attenzione ad un particolare aspetto: deve tenere conto di un possibile aumento del fabbisogno energetico e rigenerativo.
Nei giorni precedenti alla competizione, deve ancorarsi saldamente alla dieta, per far fronte al possibile impoverimento delle scorte totali di glicogeno. Per contrastare questo fenomeno, è necessario reintegrare le scorte di glicogeno muscolare, migliorandone l'assimilazione attraverso qualche accorgimento: sottoporsi ad un lavoro particolarmente intenso alcuni giorni prima della competizione (in modo da ridurre la componente zuccherina all'interno dell'organismo, per far sì che i muscoli siano stimolati ad accumularne una quantità maggiore) o tenendo una dieta leggermente iper-glucidica, effettuando allenamenti brevi e di bassa intensità.
Nelle 6 ore antecedenti la gara, è importante assumere pasti leggeri, poveri di grassi. Per attività di durata inferiore ai 40 minuti è sufficiente tenere una dieta equilibrata, con adeguato apporto di carboidrati. Per gli esercizi ginnici di durata superiore, si rivela estremamente utile fare un pasto pre-competitivo, ricco di carboidrati e contenente modeste quantità di lipidi e protidi, da consumarsi 2 o 3 ore prima della gara.
Nella mezz'ora precedente alla competizione, è possibile assumere una "razione d'attesa", per evitare il rischio di ipoglicemia.
Per le attività di durata superiore alle 2 ore, è necessario ritemprare le energie attraverso un rifornimento in gara, composto da piccole razioni con minimi apporti di zuccheri semplici, oppure mediante una razione liquida contenente glucosio.
Al termine dell'esecuzione, è importante aiutare l'organismo nella ricostruzione delle riserve energetiche, nello smaltimento dell'acido lattico e nella ricomposizione dell'equilibrio idro-salino.
Per quanto riguarda un'attività di lunga durata, la risintesi del glicogeno richiede una dieta ricca di carboidrati, da protendere per i due giorni successivi. Per un'attività di breve durata, non serve assumere una quantità di carboidrati superiore alla norma, dal momento che si verifica ugualmente una risintesi notevole di glicogeno già nei primi 30 minuti di inattività. In questo caso l'atleta deve piuttosto concentrasi sul corretto reintegro della quota proteica.
Mangiare appena terminato uno sforzo di modeste intensità è dannoso. Per poter fare un pasto completo, bisogna attendere almeno un'ora dal termine dell'esercizio, per dare il tempo al sangue di tornare dai muscoli agli organi digestivi. Durante questo lasso di tempo, si possono iniziare a reintegrare le riserve di glicogeno e liquidi assumendo bevande zuccherate e frutta fresca.

Insomma, gli accorgimenti da adottare sono molti e variegati, impossibili da seguire pienamente e mutevoli in base alle infinite variabili. In tutto questo discorso esiste una sola costante che dovete tenere bene a mente, nello sport come in qualsiasi altro ambito: ascoltate il vostro corpo, sa esattamente quello di cui ha bisogno. Non fossilizzatevi su nozioni accademiche o consigli stravaganti, agite con moderazione e, come amava dire il buon vecchio Orazio: "est modus in rebus", la giusta via è nel mezzo.
                                                                                                                            Ambra Natati


1 commento:

Unknown ha detto...

Ma... parliamo on soldoni... facciamo un esempio pratico di alimentazione da sportivo... forza gente... che qualcuno intervenga anche con situazioni di vita Vissuta: è un Blog, non un monologo accademico, cattedrattico