mercoledì 9 agosto 2017

I colli francesi. Una vacanza in bici. Giorno 5

I colli francesi. Una vacanza in bici. Giorno 5

Col du Telegraphe - Col du Galibier - Alpe D'Huez - Croix de Fer


E’ lunedì, si ricomincia! Con l’impresa più difficile, incredibile e impensabile che io abbia mai compiuto. La sfida: superare lo scoglio dei 4000 m. Come? Scalando 4 colli in un solo giro! Partenza di mattina presto: alle 8.30 siamo già in bici e pronti ad affrontare la prima asperità: Col du Telegraphe. Si parte con calma, la strada è ancora lunga e le energie possono mancare da un momento all’altro. 12 km pedalabili e tranquilli fino ad un’altezza di 1566 m slm. Ultimo km di salita a tutta, giusto per non perdere l’abitudine, e uno è andato! 
Col du Telegraphe. GPM



e 7!

Seconda tappa del giorno: Col du Galibier. Qui l’impresa diventa più difficile. I primi 10 km, dei 17 previsti, sono uno stradone interminabile di fondovalle che oscilla tra il 7 e l’8%. Come se non bastasse, un vento laterale fortissimo, ci impedisce di procedere come vorremmo e ci fa fare il triplo della fatica. Ma noi non ci perdiamo d’animo e insistiamo. A meno 7 km dalla vetta, la situazione migliora. La strada si arrampica, finalmente, sulla montagna e in una serie di tornanti che offrono una vista indicibile sul fondovalle appena percorso, arriviamo rapidamente al passo, a 2642 m. E 8! 


Solo una nota negativa: un altro confronto a viso aperto mi ha visto sconfitta: una tedesca, questa volta, che mi ha passato ed è andata. Italia 0 – Germania 1. La delusione, tuttavia, dura poco, e la discesa aiuta a dimenticare. 
e 8!


Col du Galibier





e 8!


30 km di discesa quasi ininterrotta e un po’ pericolosa date le fortissime raffiche di vento laterali, e siamo ai piedi della prossima sfida: l’Alpe D’Huez. Fa caldo, molto caldo. La salita inizia sin da subito cattivissima. 21 tornanti, quasi tutti sotto il sole e con una pendenza che oscilla dal 9 al 10%.
Ma questi francesi non conoscono il significato di “salita pedalabile”?!?
Tuttavia, la consapevolezza di star affrontando una salita epica, percorsa dai più grandi ciclisti del passato e del presente, e l’elenco, ad ogni tornante, dei nomi di chi lì ha vinto una tappa del tour, distraggono dalla fatica e l’impresa è compiuta! Arrivati in cima, dopo il 3° colle di giornata scalato e la 7° foto realizzata, ci concediamo finalmente una pausa. Una buona bibita (ah con il cappuccino non mi fregano più!) e una bella fetta di torta per ricaricare le batterie. 



 La stanchezza inizia a farsi sentire ma è accompagnata dalla sensazione di aver già superato la parte più difficile.






In fondo, ora, mancano solo 30 km, con una pendenza media del 4%, che ci porteranno alla Croix de Fer, e da lì, solo discesa! Il morale, dunque, è alto e la voglia di farcela, tanta! Ma sono già le 3 del pomeriggio, ci converrà muoverci!
Alpe Huez. GPM




La discesa passa in un momento, si iniziano i famosi 30 km e…ecco che i nostri peggiori incubi si avverano! Intanto non sono 30 ma 26 km e poi, complessivamente avranno anche una pendenza media del 4%, ma solo perché sono presenti dei tratti in discesa! La verità è che i km in salita (tranne solo un paio), non scendono mai sotto al 8%! E’ in questo momento, proprio qui, su questa strada che non molla mai, mentre leggo le “tombe” con il numero dei km che sembrano non diminuire e la pendenza che vuole prendersi gioco di me, che per la prima volta penso seriamente di non farcela. Le gambe si svuotano, le lacrime salgono e pizzicano agli angoli degli occhi, vorrebbero uscire e scorrere. Io vorrei solo scendere dalla bici e stendermi a letto, dormire. Questa volta penso davvero di aver fatto il passo più lungo della gamba e mi arrabbio. Mi arrabbio con Elia, che mi ha detto che sarebbe stata una salita facile, mi arrabbio con la salita, che non accenna a smettere di pendere, ma soprattutto mi arrabbio con me stessa, con le mie gambe che non spingono, con il mio fiato che non esce dall’affanno, con la mia testa che non ragiona. Poi qualcosa cambia. Elia mi dice che ce la farò, che lui è lì per me, per aiutarmi e che insieme arriveremo fino in fondo e io non mi arrendo! Non mi sono mai arresa e non intendo iniziare ora, soprattutto in Francia! Mi calmo, calo di mezzo km e respiro a fondo: una, due, tre volte. A poco a poco la situazione migliora. Le gambe iniziano a girare e prendo il ritmo. Finalmente torno a vedere ciò che c’è intorno a me e mi accorgo del paesaggio meraviglioso: del bosco, del lago, della diga, dei prati. Mi distraggo e, finalmente, mi diverto anche! Arrivano gli ultimi 3 km: un ultimo sforzo. Ora è tutta testa, solo testa, perché di gambe non ne ho più! 
e 9!
La Croix de Fer



Finalmente, in lontananza, piccolo piccolo, eccolo il rifugio! Diventa sempre più grande. Ora vedo anche il cartello, allora è proprio fatta! Mi fermo solo quando la salita finisce ed inizia la discesa. Foto di rito: un meraviglioso sorriso di chi può dire di avercela fatta, di aver affrontato e superato un momento davvero difficile e via in discesa, per l’ultima parte di questa incredibile avventura.









In discesa






 Se ci penso adesso, tutto ciò che è successo dopo che ho scollinato, è sfocato nella mia memoria. Ho inserito il pilota automatico, l’istinto di sopravvivenza, l’inerzia, chiamatelo come volete ma, in un modo o nell’altro, sono arrivata alla macchina!









180 km totali, 4800 m di dislivello, 10.26 ore di pedalata e 4 colli conquistati! Orario di partenza: 8.30 a.m, orario di arrivo: 20.30 p.m.!


E ora? Non ci resta che abbuffarci di pizza!

Erika

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