26 Aprile 2018, ore 17. Caldo afoso, tipico dei mesi estivi.
Sol leone, clima vacanziero, animo leggero, spensieratezza giovanile. In un
tale idillio, si collocano due giovani ragazzi, amanti della vita e della
natura. Ambra e Paste. Due studenti, due amici, due irreducibili sportivi.
Pieni di gioiosa intraprendenza, si mettono d’accordo per vedersi a
Castiglione, per fare un giro in bici.
Sono in ritardo, dannatamente in ritardo. A quest’ora dovrei
già essere davanti al Gonzaga, per raggiungere Paste. Sono invece bloccata
nella densa marmellata di traffico convulso. Una chiamata, due. Rispondo. Sto
arrivando. Riattacco. Parcheggio davanti all’istituto scolastico e mi concedo
un attimo per guardare quello strano ragazzo, senza che se ne accorga. In un
attimo mi rendo conto di avere il sorriso sulle labbra. So che sarà una
giornata perfetta. Adoro fare attività fisica in compagnia di persone a cui
voglio bene. Adoro Paste. Adoro tutto questo.
Si accorge di me. Mio malgrado, sono costretta a
raggiungerlo, staccandomi dai miei placidi pensieri. Scarico la bicicletta e
siamo pronti a partire.
Attraversiamo insieme il paese, raggiungiamo la periferia e
ci inoltriamo nella campagna deserta, alla volta di Solferino. Il tragitto non
è pesante, milioni di parole ci distraggono dalla fatica, permettendoci di
conoscerci più a fondo, rafforzando un rapporto già di per sé molto saldo. La
prima salita ci rende momentaneamente silenziosi. I muscoli che si fanno duri,
il fiato che si fa corto. Mi sento insolitamente bene. Ho voglia di parlare, di
ridere. Ho una tremenda voglia di vivere.
Le prime avvisaglie di stanchezza si fanno sentire sulla
strada che porta a Lonato. Il sole cocente ci colpisce in pieno volto. Il
traffico non ci permette di stare affiancati, riducendo molto la conversazione.
Il colpo di grazia ci viene inferto dalla salita del Tira-collo, affrontato con
un’incosciente spensieratezza, non sfruttando tutti i rapporti della catena.
Arriviamo in cima alla salita stanchi ed affannati. Fortunatamente siamo giovani
e sportivi. Una discesa e la fatica è presto dimenticata.
Con mio enorme stupore, scopro che Paste non ha mai visitato
la Rocca di Lonato. Corriamo subito ai ripari, colmando questa terribile
lacuna. Lo porto in cima, godiamo
insieme del meraviglioso panorama, concedendoci un momento di riposo. Un goccio
di acqua della fontanella, e siamo presto pronti a ripartire.
Questa volta a guidare è Paste. Mi riporta verso
Castiglione, prendendo una strada che mi è sconosciuta. La natura incontaminata
è di nuovo la protagonista dello scenario circostante. Pedaliamo affiancati per
lungo tempo. La strada priva di traffico, risuona delle nostre voci, delle
nostre risate, della nostra giovinezza. Dopo aver superato anche la piccola
Esenta, siamo nuovamente a Castiglione. L’incantesimo si spezza, d’un tratto ci
rendiamo conto di aver esaurito il tempo, il nostro tempo. Dopo averlo
sonoramente battuto nella volata finale, Paste mi aiuta a ricaricare in
macchina la bicicletta, lo ringrazio abbracciandolo, e lo saluto.
Tornando verso casa, penso a quando avrò di nuovo la
possibilità di passare un pomeriggio bello e disteso come questo, in compagnia
di un ragazzo così spontaneo, dolce e simpatico, condividendo passioni
sportive, dalla bicicletta al basket. Spero presto, molto presto.