“Tu fai discorsi di ampio respiro, amico mio, ma guarda che
stasera è dedicata alle poesie brevi”. È vero, lo confesso, come Elio,
personaggio nato dall’abile penna di Andrè Aciman, mi perdo nella musicalità
delle parole, in ambiziosi esercizi retorici e filosofici, ma inadatti al ruolo
che ricopro, alla funzione che svolgo. Questo blog è dedicato ai brevi
consigli, immediatamente riscontrabili. Almeno per una volta, voglio mantener
fede alla mia citazione preferita, al mio monito maggiore. Mi limiterò a
trattare argomenti concreti ed interessanti: la piramide alimentare e due tipi
di dieta; a zone e vegetariana. “Non frapporre indugi, mia bella”.
L’alimentazione è uno degli aspetti della vita soggetto agli
errori più frequenti e maldestri. È considerata un terreno di gioco personale,
dipendente unicamente dalle preferenze di ognuno. Niente di più sbagliato.
Innanzitutto nutrirsi bene è prendersi cura del proprio corpo. Oggigiorno la
cura dell’aspetto fisico è divenuta talmente preponderante, che l’alimentazione
è diventata una scienza. Essa si basa su regole ben precise, racchiuse in
schemi alimentari atti ad educare ad un sano rapporto con il cibo. Una di
queste schematizzazioni, prende il nome di “piramide alimentare”. Alla base di
tale solido, si trovano gli alimenti da consumare quotidianamente ed
abbondantemente. In particolare ai piedi della costruzione, troviamo l’acqua,
che andrebbe assunta in grandi quantità, almeno 1,5l al giorno. Al secondo
posto, troviamo frutta ed ortaggi. Dal terzo in poi, fanno capolino i macronutrienti.
I primi a manifestarsi sono i carboidrati, seguiti dalle proteine.
Successivamente, troviamo il latte ed i derivati. Al penultimo gradino, fanno
la loro comparsa i lipidi. Infine, al vertice della piramide, si affacciano gli
alimenti che andrebbero consumati saltuariamente: dolci, vino e birra.
Si, so perfettamente qual è il sentimento comune: anche io
sono incapace di rinunciare al dolce, a terminare il pasto con una punta di
dolcezza. Dovremmo tutti imparare quantomeno a controllarci. Se tuttavia il
solo ausilio della piramide alimentare non fosse sufficiente per controllare il
peso e tutti i problemi ad esso collegati, si può sempre provare a far ricorso
ad una dieta!
Ci tengo in ogni caso a ricordare a tutti quanto la dieta
non sia risolutiva di un problema, dal momento che il fisico, dopo una prima
fase di calo sostanziale, si abitua al nuovo regime alimentare, diventando
difficilmente modellabile. Pertanto è bene seguire un percorso su consiglio
medico, basandosi su dati certi e facendo affidamento su figure professionali.
In ogni caso, per dovere puramente informativo, intendo spiegare brevemente il
funzionamento di due diete.
Per quanto riguarda quella a zona, essa deve la propria nascita
al biochimico americano Barry Sears, il quale sostiene che, equilibrando i tre
macronutrienti, si possa raggiungere uno stato fisico e mentale ottimale. Ciò
sarebbe attuabile grazie al controllo ormonale mediato dall’alimentazione.
Per quanto ne concerne quella vegetariana, essa si configura
come un totale rifiuto di alimenti di origine animale, consentendo tuttavia l’assunzione
di cibi che ne derivino. Essa differisce da quella vegana, in quanto quest’ultima
rifiuta anche qualsiasi contatto con prodotti derivanti da esseri viventi. Tale
presa di posizione complica il lavoro dell’organismo, in quanto viene a mancare
il sostegno fondamentale della vitamina B12, assumibile solo attraverso
alimenti di origine e derivazione animale. Per quanto riguarda i vegetariani,
essi non incorrono in carenze assolute, tuttavia tale scelta etica, può
richiedere un utilizzo di supporti integrativi.
Ambra Natati
1 commento:
Rapida, indolore e concisa... così ti vogliamo. E soprattutto molto chiara... BRAVA!!!
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